PIANO NAZIONALE TRANSIZIONE 4.0
L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” caratterizzata dall’impiego sempre più diffuso di analisi complesse su dati e informazioni scambiati tra sistemi fisici e digitali che consentono adattamenti produttivi in real-time resi possibili dall’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad internet.
L’introduzione dell’innovazione tecnologia non è fine a sé stessa ma serve per:
- Ottimizzare e flessibilizzare i processi produttivi;
- Gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi;
- Supportare i processi di rinnovamento industriale;
- Favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita;
L'innovazione digitale consiste in macchine interconnesse fra loro, capaci di individuare i punti critici, nel processo aziendale, e di risoluzione delle problematiche all'interno del processo di innovazione aziendale.
La Manovra del 2021 proroga fino al 31 dicembre 2022 le misure del Piano Transizione 4.0, come indicato sul sito del Mise
- Credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali;
- Bonus per ricerca e sviluppo;
- Credito d'imposta per la formazione 4.0;
La Prassi Napoli, aiuta le imprese nel processo di innovazione, secondo lo schema ISO 56002, attraverso un design di valutazione e metriche prestazionali, che condurranno ad individuare infrastrutture, metodi, strumenti e sistemi necessari per la gestione dell'innovazione.
L'analisi dei dati raccolti, fornirà i punti di forza e debolezza nel Sistema di Gestione dell'Innovazione, creando le basi per le azioni correttive di miglioramento.
I punti cardine sono:
- Strategia di innovazione;
- Cultura dell'innovazione;
- Processo di innovazione;
- Supporto all'innovazione;
- Risultati;
Secondo le nuove regole, in vigore dal 2021, il credito d’imposta spetta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022:
- Per gli investimenti aventi a oggetto beni ordinari, diversi da quelli 4.0,il credito d’imposta riconosciuto è pari al 6% del costo nel limite massimo di costi ammissibili fino a 2 milioni di euro.Per i beni funzionali allo smart working, invece, l’aliquota aumenta fino al 15%;
- Per i beni immateriali 4.0 fino al 20% per investimenti 2021 fino a 1 milione di euro;
- Per i beni materiali 4.0 su investimenti 2021 il credito è pari:
al 50% del costo per investimenti fino a € 2,5 mln;
al 30% per la quota compresa tra € 2,5 milioni e € 10 mln;
al 10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;
- Per gli investimenti in beni materiali 4.0 relativi al 2022 l’azienda avrà invece diritto ad un credito d’imposta pari al:
40% del costo per la quota di investimenti fino a € 2,5 mln;
20% per la quota compresa tra € 2,5 mln e € 10 mln;
10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;
- Per gli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e design l’aliquota è pari:
al 20% fino ad un massimo che va da 3 a 4 milioni per le attività di R&S;
dal 6% al 10% con massimale da 1,5 a 2 milioni, per innovazione tecnologica e design, fino al 15% per progetti di innovazione tecnologica legati alla transizione tecnologica o innovazione digitale 4.0;
- Per gli investimenti in formazione 4.0 l’aliquota è pari al:
50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300mila euro per le piccole imprese;
40% per le medie imprese nel limite di 250 mila euro;
30%, sempre nel limite massimo annuale di 250mila euro, per le grandi imprese.